Fixing oro e argento cosa sapere

pepite oroLa quotazione dell’oro e dell’argento dipende principalmente dall’andamento dei mercati di riferimento, cioè dall’incontro della domanda e dell’offerta, e cambia continuamente nell’arco di una stessa giornata.

Per convenzione la quotazione ufficiale viene fissata 2 volte al giorno per l’oro, 1 volta a giorno per l’argento, sul mercato di Londra, il London Bullion Market Association (LBMA), che fa da riferimento a tutti i mercati mondiali.

Sin dal lontano 1919 il fixing (cioè l’atto di fissare la quotazione) avviene per opera di 5 grandi istituti bancari di importanza mondiale, che attualmente sono: Barclays, HSBC, Société Générale, Bank of Nova Scotia e Deutsche Bank, quest’ultima non fa più parte della LBMA.

La quotazione dell’oro è molto importante per tutti gli operatori del settore, dai colossi che operano nel mercato dell’oro e dell’argento, comprese le grandi società di produzione di gioielli e di preziosi ed i grandi investitori, fino ai negozi che si occupano di compravendita dei metalli preziosi.

Il mondo del fixing è rimasto per quasi cento anni praticamente uguale a sé stesso, a parte i processi di adattamento al progresso tecnologico.

Il mercato dei metalli preziosi, come del resto quello delle valute e quello di altri mercati, ha subito la maggiore rivoluzione soprattutto con l’avvento di internet preceduto, com’è noto, da un progresso tecnologico senza precedenti.

I mercati e le transazioni sono quindi ormai globali ed anche improntati ad una velocità di esecuzione impensabile fino a qualche decennio fa.

Nonostante ciò la politica di gestione del fixing è rimasta sempre la stessa, come quasi sempre gli stessi sono rimasti i soggetti protagonisti, cioè le grandi banche internazionali che provvedono a fissare la quotazione dell’oro.

Ma da qualche tempo la situazione è cambiata: come accennato prima, la Deutsche Bank, ha deciso di non sedere più al tavolo del fixing. Il fatto non è di poco conto e, per questo, va analizzato.

In primo luogo, vanno tenute in debita considerazione le motivazioni di questo abbandono.

Evidentemente, anche se non si è trattato esclusivamente di un riassetto strategico dei campi operativi della famosa banca tedesca, è indubbio come l’affievolirsi dell’interesse verso tutte le attività riguardanti le materie prime da parte della Deutsche Bank era già in atto da tempo.

Comunque, inizialmente si temevano le conseguenze di questo mutato scenario, che vede la Deutsche Bank al di fuori del London Bullion Market Association, in realtà per ora non è acmbiato molto, è noto come siano stati eseguiti tentativi, tuttora infruttuosi, da parte della Deutsche Bank stessa di mettere in vendita il proprio diritto di partecipazione al tavolo del fixing.

Tuttavia il comitato del London Bullion Market Association, composto dalle 4 banche rimaste (2 nel caso del fixing dell’argento) ha più volte cercato di rassicurare il mercato circa il fatto che le operazioni di fixing sarebbero continuate regolarmente, e di fatto così accade.

Nel frattempo, anche una soluzione quale quella dell’entrata di qualche altro colosso bancario al posto della Deutsche Bank si è sempre arenata, come è avvenuto per quella che sembrava una entrata in grande stile da parte di una grande banca cinese a sedere al prestigioso tavolo: tuttavia non si esclude un ritorno alla carica in breve tempo della banca orientale.

Un fatto certo è che proprio l’entrata della Cina potrebbe rappresentare una delle conseguenze di maggiore impatto sugli equilibri all’interno del London Bullion Market Association, vista l’importanza raggiunta dall’economia cinese a livello mondiale.

In generale, per una serie di motivi, si andrà sicuramente nella direzione di un ripensamento delle regole generali che governano il tavolo di Londra.

Questo potrebbe significare un maggiore coinvolgimento di molti più operatori del settore nel fixing dell’oro e dell’argento e, comunque, un riassetto dello stesso London Bullion Market Association.

Quello che per il momento è sicuro è il fatto che, agendo il comitato del London Bullion, nel momento in cui viene deciso il prezzo dell’oro, sia per conto proprio, sia per conto dei propri clienti (i quali avranno già eseguito degli ordini, per l’esecuzione dei quali avranno indicato un prezzo limite), proprio i clienti della Deutsche Bank hanno visto con un po’ di apprensione in più l’abbandono del tavolo del fixing da parte della loro banca di fiducia.

Per contro, però, è bene dire che nessuno conosce il fixing prima che questi venga dichiarato da tutti quelli che presiedono al tavolo e che, comunque, esso dipende anche dal bilanciamento degli ordini di acquisto e degli ordini di vendita che ogni rappresentante della banca rappresentata al LBMA ha in carico dai propri clienti.

Conseguenza di ciò è il fatto che la conoscenza del fixing stesso (e quindi del prezzo dell’oro) avviene per tutti gli operatori coinvolti, a livello mondiale, nello stesso medesimo istante.