Diamanti E Pietre Preziose, Montati Sui Gioielli O In Blister?

diamanti e pietre prezioseI diamanti sono le pietre più preziose e rappresentano il minerale con il maggior grado di durezza. Si compongono di carbonio cristallizzato, si trovano nella viscere della terra e la presenza di eventuali impurezze gli conferiscono diversi gradi di colorazione, tenui o intensi, tanto da aumentarne o diminuirne il suo valore come gemma ornamentale. I giacimenti più importanti si trovano in Sudafrica e nello Zaire. L’uso dei diamanti come gioielli ha origini antiche. La loro bellezza è legata alla loro lucentezza determinata dall’elevato grado di rifrazione ed al loro potere dispersivo. Sono considerate le pietre più preziose in quanto sono rare, infatti sono destinati ad esaurirsi ed inoltre la quantità riservata alla gioielleria è molto limitata. Sono pietre idrorepellenti, resistenti all’usura, al calore e non possono essere rovinate se non da un altro diamante, senza dimenticare che richiedono un complesso processo di estrazione, di rifinitura e di trasformazione. Costituiscono un valido investimento (anche se non garantiscono una tutela dall’inflazione) , sia come diamanti montati su gioielli che in blister, in quanto seguono la quotazione del mercato diamanti, non sono soggetti a nessun tipo di tassazione e sono beni di facile scambio.

Tra i diamanti più famosi troviamo:

– il Koh-i-noor di 186 carati proviene dall’India dove venne estratto probabilmente verso il 1300. Abbellisce una delle colore reali del Regno Unito;

– il Gran Mogol di 280 carati è originario dell’India dove venne scoperto tra il 1650-1658. Da molti anni risulta irreperibile;

– il Reggente di 420 carati, trovato in India nel 1698, venne inserito nei gioielli della corona francese. Attualmente si trova presso il Museo del Louvre;

– l’Orlov di 199 carato è stato rinvenuto in India intorno al 1700. Sembrerebbe che fosse un occhio della statua di Brahma presente in un tempio indiano. E’ stato incastonato nello scettro degli Zar, dopo che il principe Gregorio Orlov lo ebbe comprato dal gioielliere della Corona russa e regalato all’imperatrice di Russia, Caterina II.

– il Tiffany giallo di 128,54 proviene dal Sudafrica e risale al 1878. E’ diventato celebre perché indossato da Audrey Hepburn nel conosciutissimo film Colazione da Tiffany,

– il Victoria di 469 carati venne estratto nel 1884 in Sudafrica;

– l’ Excelsior di 995 carati, fu trovato in una miniera africana nel 1893 ad opera di un operaio che lo consegnò al suo datore di lavoro in cambio di 500 sterline e di un quadrupede.

– il President Vargas di 726 carati fu scoperto in Brasile nel 1938.

– l’Incomparabile, un diamante da 407,78 carati originario del Congo. Il prezioso venne rinvenuto in una discarica, nel 1989, per merito di una bambina;

– il Cullinan trovato nel 1905 in Sudafrica dal peso di 3.106 carati. Il diamante Cullinan è conosciuto anche con la dicitura di Stella d’Africa, deve il suo nome al proprietario della miniera dove venne scoperto, Sir Thomas Cullinan. E’ stato diviso in 105 diamanti di diverse misure, tutti conservati presso la Torre di Londra. Divenne famoso non solo per la sua grandezza ma anche perché uno di questi diamanti venne incastonato, con forma a goccia, nella corona inglese ed un altro nello scettro di San Edoardo.

– il Gorden Jubilee di 545,67 carati fu rinvenuto nel 1985 in Sudafrica,

– The Promise Lesotho, un diamante di 603 carati estratto nel Lesotho in Sudafrica nel 2006. E’ stato venduto, tramite asta, ad Anversa a Laurence Graff, un famoso gioielliere di Londra.

Esistono diversi tipi di taglio di questi preziosi ossia:

– il taglio a brillante semplice;
– il taglio a gradini;
– il taglio briolette;
– il taglio cabochon;
– il taglio misto.

Alla prima categoria appartengono i tagli brillanti a forma ovale, rotonda, a goccia, a cuore, lavorazioni che permettono la fuoriuscita della luce del diamante direttamente dal punto inciso e, nella maggior parte dei casi, durante la manipolazione sprecano una discreta quantità di pietra grezza. In questa tipologia vi sono anche il taglio a navette, conosciuto anche come taglio alla francese o con il termine marquise, con forma a ogiva, il taglio princess ossia un taglio a forma quadrata, il taglio radiant ossia a forma quadrata con angoli arrotondati ed il taglio trilliant ovvero a forma triangolare.
Nella seconda tipologia si trovano il taglio smeraldo a forma rettangolare con spigoli levigati, quello a testa di toro a forma trapezoidale con angoli superiori spuntati, quello a carré ossia quadrato,il taglio taper o meglio trapeziodiale, quello a baguette vale a dire in forma rettangolare e quello a triangolo.
Si classificano nel taglio briolette tutti quelli a forma ovale o a goccia tridimensionali con faccettature finalizzate ad aumentare la luminosità della pietra.
Il taglio cabochon può assumere una forma a cuore, ovale, a goccia o a navette. Questa lavorazione rendere bombata la superficie delle gemme e viene impiegata obbligatoriamente su gemme di colore. Si annoverano nel taglio misto quello denominato bufftop, ottenuto dal taglio caboscon associato ad un taglio faccettato, e quello definito fire rose ovvero un taglio a base esagonale.

A seconda della tipologia di taglio viene esaltata la lucentezza e la brillantezza dei diamanti e, al contempo, si determina un gioco visivo che attira l’attenzione sia sulla pietra che sul gioiello in cui sono montati, elementi fondamentali da cui dipende la loro magnificenza. L’opera del tagliatore sarà sostanziale al fine di eseguire tagli che permettano la penetrazione della luce, la sua rifrazione interna e la sua fuoriuscita. Il diamante, in questo modo, riuscirà ad esaltare tutto il suo splendore naturale.
Per scegliere un diamante sarà necessario tenere conto delle cosi dette 4 C ovvero il tipo di taglio (Cut), la purezza (Clarity), il peso in carati (Carat weight) ed il colore (Colour), caratteristiche che permettono di inventariarlo ed identificarlo.

Il taglio del diamante è basilare in quanto determina la sua fattura, la sua lucentezza, la sua purezza ed il suo colore. Le proporzioni e le rifiniture di un diamante sono parti essenziali della rifrazione e della dispersione della sua luce naturale. Un taglio perfetto garantirà luminosità e lucentezza.
Le caratteristiche di purezza sono la mancanza di inclusioni e di caratteristiche presenti sulla superficie. Le prime identificano le qualità interne del diamante, le seconde le peculiarità che rimangono sulla parte esterna della gemma. La presenza di venature e/o di cristalli di minerali nel diamante sono altri requisiti di purezza, come pure la rottura che si definisce sfaldatura quanto si crea nella parte più debole del cristallo, la si chiama invece frattura quanto l’incrinatura si manifesta in qualsiasi parte del cristallo. Questi due tipi di rottura si qualificano con il termine piuma in quanto, grazie alla luce e all’immagine che si viene a creare, assomigliano alla livrea di un volatile.

Per classificare la purezza dei diamanti si utilizzano una serie di sigle tra cui:

FL per indicare un diamante puro;
VS1-VA2 per intendere inclusioni piccolissime riscontrabili con una lente a 10 ingrandimenti;
IF per evidenziare un diamante senza inclusioni interne;
VVS – VVS1 per indicare inclusioni molto piccole e visibili solo con una lente di ingrandimento;
P1.P2.P3 denotano inclusioni facilmente percepibili ad occhio nudo.

Il peso di un diamante è espresso in carati, divisi in 100 punti, un carato corrisponde a 0,2 grammi ovvero ad un quinto di un grammo. Il termine carato deriva dai semi di carrubo che venivano impiegati nell’antichità per pesate questi preziosi. Per conoscere correttamente il peso e, conseguentemente, il costo di una gemma gli esperti di gemmologia utilizzano bilance di precisione. Il prezzo dei diamanti sui mercati ha come riferimento il listino Rapaport, aggiornato una volta a settimana, che ne stabilisce i loro valori tenendo conto del peso, della purezza e del colore.

Il colore dei diamanti è classificato ricorrendo ad una serie di lettere, ognuna delle quali non identifica una tinta precisa ma piuttosto una gamma di colori determinata tenendo conto della lucentezza e dell’intensità del colore, ossia:

– con le lettere dalla D alla F si classificano i diamanti incolore ovvero quelli di colore bianco eccezionale ed extra;
– con le lettere dalla G alla I si intendono diamanti incolori con tonalità bianco e bianco sfumato;
– con le lettere dalla J alla L si raggruppano i diamanti dal colore bianco leggermente colorito;
– con le lettere dalla M alla Z si schedano i preziosi definiti coloriti;
– con le lettere oltre la Z si distinguono dei diamanti molto rari denominati fancy.

I diamanti senza colore vengono considerati i più preziosi.

Per trovare un diamante, montato su gioielli o in blister, che possa soddisfare i propri gusti, sarà necessario prendere in considerazione il suo peso e le famose 4 C e, successivamente, rivolgersi ad un professionista del settore per avere la sicurezza di acquistare un diamante certificato. Sia che il diamante sia montato su un gioiello o che sia confezionato in blister, rappresenterà un investimento stabile nel tempo ed un regalo perfetto da farsi o da fare in ogni occasione.